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Il meteo di quest’anno è stato molto particolare in tutta Europa, con periodi di caldo intenso alternati a piogge torrenziali e gelate improvvise. Questi eventi atmosferici hanno avuto un forte impatto sulla produzione vitivinicola di tutto il vecchio continente. Una situazione che, rispetto all’annata 2020, causerà importanti variazioni nei trend di vendita e, in particolare, nei prezzi al dettaglio.

Cerchiamo di capire quindi quali saranno i trend relativi a produzione e prezzi nei maggiori mercati di riferimento: Francia, Spagna e Italia.

In Francia prezzi maggiorati fino al 20%

Rispetto al 2020, la produzione vendemmiale francese del 2021 è stata decisamente trascurabile. Inoltre, a questa riduzione dell’offerta si accompagnerà un notevole aumento della domanda di vini bianchi francesi, la cui fornitura sarà tuttavia esaurita entro la fine dell’anno solare. Si prevede che, sempre per dei vini bianchi, anche i prezzi a scaffale subiranno forti rialzi, con aumenti fino al 20% rispetto all’annata 2020.

La produzione di vini rossi, invece, sarà più abbondante, con buoni livelli delle scorte di vini di fascia media. Anche i prezzi vini rossi dovrebbero aumentare, ma non nella stessa misura dei vini bianchi.

Per questi motivi, consigliamo ai potenziali acquirenti interessati ai vini francesi di informarci il prima possibile in merito alle loro esigenze di volume, in modo da evitare problematiche a livello di fornitura e disponibilità.

Prezzi invariati per i vini prodotti in Spagna

La Spagna continua a offrire buone forniture di vini rossi generici a prezzi molto competitivi, oltre alle classiche varietà di rossi tanto apprezzati dal mercato internazionale. Il raccolto in arrivo sembra essere leggermente in calo rispetto al 2020, ma il riporto nelle cantine (principalmente di rossi) è ampio e, dunque, i prezzi non dovrebbero aumentare in misura significativa in vista dell’inizio della campagna acquisti 2021-2022; lo stesso vale per il concentrato di succo d’uva.
La domanda da Francia e Italia (su tutti i vini, nonché su mosto muto e concentrato di succo d’uva) dovrebbe essere sostenuta, a causa del rallentamento della produzione di uve nei due paesi europei e la conseguente riduzione dell’offerta. Inoltre, il lento ritmo di caricamento dell’ultimo anno sta creando ai fornitori spagnoli alcuni grattacapi nello stoccaggio.

Italia: produzione ridotta e prezzi in crescita

La stagione di crescita delle uve italiane è stata dura: gelate in primavera, mentre nel periodo estivo si sono registrate forti piogge e grandinate al nord, siccità e temperature estreme al sud.

La qualità dell’annata 2021 dovrebbe comunque essere elevata, ma è probabile che i volumi diminuiscano. Questo comporterà un aumento dei prezzi dei vini sfusi e un’offerta limitata in tutta Italia, con la domanda di Prosecco, Pinot Grigio e vini pugliesi particolarmente elevata.

Le vendite di Prosecco sono aumentate del 31,5% a luglio, mentre quelle di Pinot Grigio sono diminuite del 7%: la causa, in quest’ultimo caso, è la riduzione dell’offerta. L’aspettativa è che, con un raccolto che si prevede ridotto nelle quantità e una domanda di vini italiani che rimarrà molto forte (e potenzialmente in aumento se i compratori europei dovessero abbandonare i vini del nuovo mondo a causa dei problemi logistici globali in corso), i prezzi del 2021 saranno in netto aumento rispetto a quelli registrati nel 2020.

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